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Ostruzione delle piccole vie aeree e mortalità

Commento

Nel corso degli ultimi anni l’attenzione dei clinici e dei ricercatori nell’area respiratoria si è concentrata su un indicatore funzionale, la ostruzione delle piccole vie (SAO), considerato stadio precoce di malattia (ad esempio bronchite cronica ma anche asma bronchiale) prodromico per il successivo sviluppo della classica ostruzione definita spirometricamente. Sono noti peraltro i limiti che la tecnica spirometrica impone nella valutazione della SAO nei soggetti a rischio o, come screening, negli studi ampi su popolazione. Per quanto SAO si sia in generale mostrata una alterazione funzionale associata alla presenza di sintomi respiratori o a progressione verso la malattia ostruttiva cronica, non è tuttora confermato essere anche un predittore di sopravvivenza/mortalità. Lo studio in questione verte sulla estrazione dati da biobanca del Regno Unito con successiva analisi su 60.000 soggetti (età compresa fra 40 e 69 anni) con SAO pre-definito dal rapporto fra FEV3 e FVC6 inferiore al limite inferiore di normalità. Di questi individui, circa 5000 sono deceduti in un tempo di osservazione pari a 13 anni, esprimendo un significativo aumento del rischio, rispetto a coloro che non presentano SAO, sia per mortalità complessiva (+31%) che per quella collegata a cardiopatie, malattie respiratorie, e tumori, a prescindere dal sesso. Nei non fumatori, la presenza di SAO si associa a un eccesso di rischio di mortalità solo per condizioni respiratorie o cardiovascolari. Nonostante il valore che questo studio su popolazione offre riguardo l’associazione fra SAO e mortalità, rimane aperta la questione di come SAO condizioni la prognosi o se non sia piuttosto un marcatore di malattia.

Background
L’ostruzione delle piccole vie aeree (Small Airway Obstruction – SAO) è comune nella popolazione generale. È stata associata a sintomi respiratori, malattie cardiometaboliche e progressione verso la BPCO nel tempo. Se la SAO predice la mortalità è in gran parte sconosciuto.

Research Question
La SAO definita dalla spirometria è associata a un aumento della mortalità?

Metodi
Sono stati analizzati i dati provenienti da 252.877 soggetti adulti, di età compresa tra 40 e 69 anni al basale, nella UK Biobank che avevano fornito misurazioni spirometriche di buona qualità. La SAO è stata definita come il rapporto tra il volume espiratorio forzato in 3 s e il volume espiratorio forzato in 6 s inferiore al limite inferiore della norma. La SAO è stata considerata isolata se presente quando il rapporto FEV1/volume espiratorio forzato in 6 era normale (vale a dire, superiore al limite inferiore della norma). È stato utilizzato un modello di regressione di Cox multivariato per valutare l’associazione tra SAO e SAO isolato con mortalità per tutte le cause e specifica per malattia. Sono state studiate le differenze di genere in queste associazioni e l’analisi primaria è stata ripetuta, escludendo coloro che non avevano mai fumato. Tutti i modelli sono stati aggiustati per potenziali fattori confondenti quali sesso, BMI, stato di fumatore, pacchetti di fumo per anno, centro di valutazione, indice di deprivazione di Townsend ed etnia.

Risultati
Sono stati identificati 59.744 partecipanti con SAO, di cui 24.004 avevano SAO isolata. Sono stati segnalati 5.009 decessi in un periodo di follow-up mediano di 12,8 anni. I partecipanti con SAO presentavano un rischio di mortalità aumentato per tutte le cause (hazard ratio [HR], 1,31; IC al 95%, 1,26-1,36), cardiovascolare (HR, 1,39; IC al 95%, 1,29-1,51), respiratorio (HR, 2,20; IC al 95%, 1,92-2,51) e neoplasia (HR, 1,23; IC al 95%, 1,17-1,29). Queste associazioni non sono state modificate dal sesso. Tuttavia, in coloro che non avevano mai fumato, solo il rischio di mortalità respiratoria e cardiovascolare era associato a SAO. La SAO isolata è stata inoltre associata a un aumento del rischio di mortalità (HR, 1,14; IC al 95%, 1,07-1,20).

Interpretazione
Gli individui con SAO hanno un rischio aumentato di mortalità sia per tutte le cause che per malattie specifiche. Sono necessari ulteriori studi per determinare se la SAO causa mortalità o è un marcatore di una malattia sottostante.